Corticosteroidi

Corticosteroidi e trattamento del dolore nell’artrite reumatoide

0 Condivisioni
0
0
0

I corticosteroidi sono farmaci potenti che possono ridurre rapidamente l’infiammazione e il dolore associati all’artrite reumatoide.

Sono generalmente utilizzati per gestire i sintomi acuti o durante le esacerbazioni della malattia, e talvolta in combinazione con altri farmaci per una gestione migliore della sintomatologia.

Qual è la principale differenza tra corticosteroidi e FANS?

In estrema sintesi, la principale differenza tra i normali farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e i corticosteroidi è nel modo in cui riducono l’infiammazione. Entrambi agiscono sul processo infiammatorio: i corticosteroidi sul processo a monte della produzione di acido arachidonico (diminuendone la produzione); i FANS vanno invece a inibire l’azione delle cicloossigenasi, enzimi più a valle della stessa catena di attivazione infiammatoria.

  • I corticosteroidi “imitano” gli effetti del cortisolo, un ormone, e riducono, assieme a molteplici meccanismi di azione, l’infiammazione, agendo sul sistema immunitario.
  • I FANS bloccano gli enzimi COX-1 e COX-2, responsabili della produzione delle prostaglandine, le sostanze chimiche che causano infiammazione e dolore

In sintesi quindi, i FANS agiscono principalmente sui mediatori chimici dell’infiammazione, mentre i corticosteroidi hanno un’azione più ampia e potente, anche sul sistema immunitario.

Quando preferire i corticosteroidi ai FANS?

I corticosteroidi sono preferiti ai FANS nel trattamento dell’artrite reumatoide in vari casi specifici, tra cui:

  • Esacerbazioni acute: quando i sintomi dell’artrite reumatoide peggiorano improvvisamente e in modo significativo, possono fornire un rapido sollievo dall’infiammazione e dal dolore.
  • Fallimento dei FANS: se i FANS non sono efficaci nel controllare i sintomi o non sono ben tollerati a causa di effetti collaterali gastrointestinali o altri problemi, possono essere una valida alternativa.
  • Condizioni di comorbilità: in presenza di condizioni che controindicano l’uso prolungato di FANS, come ulcere gastriche o malattie renali, i corticosteroidi possono essere utilizzati come opzione alternativa.
  • Controllo dell’infiammazione sistemica: quando è necessario un controllo rapido e potente dell’infiammazione sistemica, possono essere più efficaci dei FANS.
  • Iniezioni intra-articolari: per trattare infiammazioni localizzate in specifiche articolazioni, le iniezioni di corticosteroidi o di corticosteroidi combinati a FANS, possono essere preferite per ridurre rapidamente il dolore e il gonfiore.

Questi casi richiedono una valutazione attenta da parte del medico per bilanciare i benefici con i potenziali effetti collaterali dei corticosteroidi.

Corticosteroidi più comuni per il trattamento dell’Artrite Reumatoide

I corticosteroidi attualmente più utilizzati per il trattamento dell’Artrite Reumatoide sono 5 e coprono varie tipologie di necessità. Vediamoli tutti.

Prednisone

Il prednisone è uno dei più utilizzati per il trattamento dell’artrite reumatoide. È efficace nel ridurre l’infiammazione e sopprimere il sistema immunitario. Può essere assunto per via orale in compresse o liquido.

Prednisolone

Il prednisolone è molto simile al prednisone e viene utilizzato per ridurre l’infiammazione e sopprimere il sistema immunitario. Disponibile in forma di compresse, liquido e iniezione.

Metilprednisolone

Il metilprednisolone è un altro corticosteroide comune spesso utilizzato per trattare le esacerbazioni acute dell’artrite reumatoide. Può essere somministrato come compresse (Medrol) o come iniezione (Solu-Medrol).

Triamcinolone

Il triamcinolone è un corticosteroide che può essere somministrato tramite iniezioni intra-articolari per trattare direttamente le articolazioni colpite. In Italia, la formulazione più comune ha il nome commerciale di Kenacort.

Dexametasone

Il dexametasone è un corticosteroide ad alta potenza utilizzato per trattare gravi infiammazioni e condizioni autoimmuni. Disponibile in compresse, iniezioni e formulazioni per l’uso locale

I corticosteroidi hanno controindicazioni da considerare?

Le controindicazioni più comuni dei corticosteroidi per il trattamento dell’artrite reumatoide includono casi in cui sono presenti le seguente patologie concomitanti:

  1. Infezioni attive: poiché i corticosteroidi sopprimono il sistema immunitario, possono peggiorare le infezioni esistenti o renderle più difficili da trattare.
  2. Osteoporosi: l’uso prolungato di corticosteroidi può ridurre la densità ossea, aumentando il rischio di fratture.
  3. Diabete: i corticosteroidi possono aumentare i livelli di zucchero nel sangue, rendendo più difficile la gestione del diabete.
  4. Ipertensione: possono causare o aggravare l’ipertensione.
  5. Ulcere gastrointestinali: possono aumentare il rischio di ulcere e sanguinamenti gastrointestinali.
  6. Glaucoma e cataratte: l’uso a lungo termine può aumentare il rischio di sviluppare problemi oculari come glaucoma e cataratte.
  7. Problemi psicologici: possono causare cambiamenti di umore, depressione, ansia e altre alterazioni psicologiche.
  8. Insufficienza surrenalica: l’uso prolungato può sopprimere la produzione naturale di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali, rendendo difficile interrompere il trattamento.

I corticosteroidi, utilizzati per l’artrite reumatoide, riducono l’infiammazione sopprimendo il sistema immunitario, tra gli altri effetti, ma devono essere usati con cautela a causa di possibili effetti collaterali come osteoporosi e iperglicemia, per citarne alcuni.

Disclaimer

Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono in alcuna maniera il parere dello specialista.

0 Condivisioni
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe Interessarti Anche
FANS - Farmaci antiinfiammatori

Uso dei fans nell’artrite reumatoide

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica sistemica che colpisce le articolazioni, causando dolore, gonfiore e rigidità. Spesso…